Viaggiatore e scrittore turco. Figlio del primo astronomo di corte, ricevette
l'educazione riservata ai paggi. Verso i trent'anni iniziò a viaggiare
nei territori dell'Impero ottomano, soprattutto al seguito di un suo parente, il
gran visir Melek Ahmed Pascià. Descrisse in dieci poderosi volumi, dal
titolo
Siyahat namè (Libro dei viaggi), le città, i costumi
e i vari popoli dell'IMPero ottomano, partendo da Costantinopoli, sede delle
istruzioni amministrative e militari, nonché del commercio, della
cultura, dei divertimenti e passando poi a descrivere le città sacre
della Mecca e di Medina, oggetto di una cura speciale da parte del sultano.
Egli, in quanto califfo, aveva il dovere di proteggere i luoghi sacri della
religione islamica, visitati ogni anno da centinaia di migliaia di pellegrini
provenienti da tutto il mondo musulmano (Istanbul 1611-1681 circa).